viernes, 13 de octubre de 2017

VENEZIA, PIAZZA SAN MARCO RINASCE: IL RESTAURO E IL PROGETTO BENEFICO


Generali e The Human Safety Net insieme per le Procuratie con David Chipperfield
Entro tre anni le Assicurazioni risistemeranno i palazzi dove aprirono gli uffici nel 1832
di MARISA FUMAGALLI
Ritorno a Venezia, nel cuore della città, piazza San Marco. E lo stemma del Leone — quello delle Generali — ritornerà a sventolare sulle Procuratie Vecchie. Per il 2020, salvo intoppi e ritardi, uno degli storici Palazzi (già sede degli ufficiali del Doge, quei Procuratori che avevano responsabilità di curare gli edifici, i territori della Basilica di San Marco, e di occuparsi delle persone svantaggiate della città) tornerà a nuova vita, in seguito ad un importante progetto di restauro. Che ha l’ambizione di inserirsi in un piano generale di riassetto e fruizione della piazza più importante di Venezia.
Palcoscenico mondiale. Lo sanno bene i vertici delle Generali (quasi 200 anni di storia, le Assicurazioni oggi sono presenti in 60 Paesi) che, ieri, hanno convocato in una sala di Palazzo Ducale la stampa internazionale per illustrare le linee dell’intervento, gli obiettivi e la destinazione d’uso dello storico edificio, la cui costruzione iniziò nel XVI secolo, sotto la direzione dell’architetto Bartolomeo Bon e quindi del più famoso Jacopo Sansovino. Il progetto attuale è firmato da David Chipperfield, archistar che si muove tra Londra, Berlino, Milano e Shangai.

È un ritorno a Venezia quello delle Generali, se si considera che nel 1832 proprio all’interno delle Procuratie Vecchie aprirono il loro primo ufficio. Ma adesso si punta in alto, con una mission che ruota attorno a The Human Safety Net, iniziativa globale lanciata per supportare le comunità più vulnerabili. Promossa dalle Generali, è aperta ad alleanze e partnership tra privati e organizzazioni che ne condividano i valori. Qui, la parola «cuore», pronunciata più volte da Philippe Donnet, amministratore delegato e Ceo del Gruppo, che ha introdotto l’evento con Gabriele Galateri di Genola, presidente del Cda, ha una valenza emozionale e sociale. «Sarà una casa universale aperta sul mondo. In questo palazzo, rimasto chiuso per troppi anni, si sprigioneranno bellezza ed energia, qualità intrinseche di Venezia», dice Donnet , annunciando che le rinate Procuratie Vecchie ospiteranno gli uffici di The Human Safety Net e gli uffici della Compagnia di Assicurazioni. «Ma vogliamo — sottolinea — che sia uno spazio aperto al pubblico, di dialogo e scambio con Ong e istituzioni analoghe. Ciò che escludiamo categoricamente è l’utilizzo mercantile dell’immobile». No a negozi o foresterie. Sì a mostre ed eventi organizzati nell’ambito di The Human Safety Net.
Tocca, quindi, a Chipperfield illustrare le visione e il progetto da realizzare. Il «corpo», secondo l’espressione del l’architetto. Cuore e corpo, dunque. Concretamente, 11 mila metri quadrati — facciata, interni, chiostro e terrazza — da risistemare, «eliminando i vari interventi sbagliati, trasformazioni e adattamenti fatti nel corso dei secoli. L’obiettivo è ridare integrità e identità all’immobile». «Piazza San Marco — nota l’architetto in premessa — è scolpita dalla struttura organica di Venezia, una città la cui geometria è dettata dalla natura della sua collocazione. Pochi centri urbani sono così determinati dalla loro stessa natura, e pochi dimostrano le grandi abilità pratiche e artistiche dell’uomo nel creare una città». «La piazza — continua — si pone come una coraggiosa dichiarazione di volontà collettiva all’interno di questa ambientazione straordinaria».
Certo, chi si aspettava di conoscere in concreto quali forme, ambienti, sistemazioni, avranno le Procuratie Vecchie è rimasto deluso. Lo stesso Chipperfield enuncia linee di visione ma non va oltre. Bisognerà aspettare gli aggiornamenti in progress. Così come non è dato sapere a quanto ammonta l’investimento economico per far risorgere le Procuratie Vecchie. Neppure una cifra di previsione. Ciò che è visibile, visitando l’immobile, sono le stanze a nudo e le demolizioni in corso. «Il lavoro architettonico che verrà effettuato all’interno dell’edificio — afferma l’architetto — faciliterà l’afflusso del pubblico grazie a una potenziata circolazione e accoglierà le attività di Generali e degli altri fruitori».
«Un tale progetto non può funzionare in maniera isolata — puntualizza l’architetto inglese —. Su larga scala l’iniziativa di Generali per piazza San Marco tiene in considerazione la totalità dello spazio circostante, prendendo in considerazione la popolarità della piazza come arena pubblica e la sua funzionalità pratica». Il riferimento è ad altri interventi già in corso, e in parte ancora in fase di progetto, ideati da «Venice Garden Foundation», ai quali adesso collaborano anche le Generali. Si tratta della riapertura dei passaggi che dalla piazza conducono ai Giardini Reali in Bacino San Marco, attualmente in fase di sistemazione. È prevista anche la riattivazione del ponte levatoio che da Palazzo Reale porta ai giardini.
Il saluto e il plauso del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, arriva da un video proiettato nella sala di Palazzo Ducale. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro parla di «grande operazione di generosità culturale e di rivitalizzazione della città».


http://www.corriere.it/cultura/17_ottobre_04/venezia-piazza-san-marco-progetto-generali-35d25958-a918-11e7-8539-6c9b026c835a.shtml

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